VMware vSphere 6 Enterprise Plus

MWM CED Private Cloud utilizza per la sua infrastruttura e per i suoi clienti la versione più completa della suite di VMware.

“Abbiamo iniziato a lavorare con VMware nel 2006. Far coesistere Windows e Linux sullo stesso server fu per noi una vera liberazione. L’anno successivo VMware fu quotata al New York Stock Exchange con un prezzo di partenza di 29 dollari. A fine giornata la quotazione finale era di 55 dollari, rendendo questo come l’IPO di maggior successo dal tempo della quotazione in borsa di Google. Da lì capimmo che le fondamenta per la nostra CED erano solide. L’anno successivo diventammo partner, certificando la maggior parte dei nostri tecnici”. (Enrico Ariotti, CEO Macro Web Media CED).

01. VMware vCenter Client

Il Cliente può procedere al deploy delle proprie macchine attraverso il vCenter Client. MWM CED, se richiesto, può delegare al cliente l’installazione e la configurazione delle singole macchine virtuali con facilità, mettendo a disposizione le “immagini” disco di qualsiasi sistema operativo. La tutela del cliente è garantita grazie alla connessione privata esclusivamente in VPN.

02. vSphere High Availability

MWM CED utilizza vSphere High Availability per tutti i sui Clienti, garantendo la disponibilità richiesta da gran parte delle applicazioni in esecuzione su macchine virtuali, indipendentemente dal sistema operativo e dal software eseguito al suo interno. Ogni server virtuale presente in MWM CED dispone del doppio delle proprie risorse attribuite al fine di far fronte a una protezione mediante failover coerente ed efficiente in caso di guasti hardware all’interno dell’infrastruttura.

03. Distributed Resource Scheduler

MWM CED fornisce sempre una maggiore quantità di risorse libere rispetto a quelle stabilite in modo tale da avere ottimi livelli di servizio, garantendo risorse appropriate alle macchine virtuali e distribuendo, in caso di necessità, nuove capacità di potenza senza alcuna interruzione delle attività. Questo bilanciamento delle risorse avviene tramite il DRS (Distributed Resource Scheduler), funzionalità che permette di monitorare in tempo reale l’intero cluster e migliorarne le prestazioni.

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